La cornacchia vanitosa, Esopo

La cornacchia vanitosa

Esopo

 

 

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C’era una volta una cornacchia, tutta nera. Un giorno, mentre volava sopra il bosco, vide su un prato dei bellissimi pavoni. Si fermò quindi sopra il ramo di un albero ad ammirarli. I pavoni si accorsero presto che la cornacchia stava appollaiata lì sul ramo ad osservarli, e, da gran vanitosi che erano, fecero tutti la ruota con la coda. La cornacchia, abbagliata dalla bellezza della loro coda, volò via. Andò così a specchiarsi nell’acqua dello stagno, e si vide così brutta che decise di non mostrarsi più in giro per la vergogna. Invidiosa del magnifico comportamento e delle splendide piume dei pavoni, iniziò a spiarli ogni giorno in gran segreto, da un albero un po’ più nascosto del precedente. La cornacchia si accorse così che, sparse per il prato, c’erano delle penne cadute dalle code dei pavoni e lasciate lì sul prato. Decise, quindi, di aspettare il tramonto per poterle andare a prendere di nascosto. Non appena riuscì a raccoglierne cinque, volò via e andò a nascondersi in un posto riparato, dove con un po’ di colla le attaccò alla sua coda. Il mattino dopo andò ad ammirare nelle acque dello stagno la sua nuova coda di pavone, pensando: “Adesso sono anche io bella come i pavoni. Andrò dalle mie compagne cornacchie e le farò morire di invidia!”. La cornacchia andò quindi dalle sue compagne, che, vedendola, iniziarono veramente a morir d’invidia. Quella coda con le penne di pavone era davvero bellissima. #cornacchia #cornacchiavanitosa #esopo #fiaba #fiabe #favola #favole #bambino #bambina #bambini #leggere #leggendo #lettura #matteoravagnati #iorestoacasa #loraccontoaltg1 #pavone #lacornacchiavanitosa

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C’era una volta una cornacchia, tutta nera. Un giorno, mentre volava sopra il bosco, vide su un prato dei bellissimi pavoni. Si fermò quindi sopra il ramo di un albero ad ammirarli.

I pavoni si accorsero presto che la cornacchia stava appollaiata lì sul ramo ad osservarli, e, da gran vanitosi che erano, fecero tutti la ruota con la coda.
La cornacchia, abbagliata dalla bellezza della loro coda, volò via.

Andò così a specchiarsi nell’acqua dello stagno, e si vide così brutta che decise di non mostrarsi più in giro per la vergogna.

Invidiosa del magnifico comportamento e delle splendide piume dei pavoni, iniziò a spiarli ogni giorno in gran segreto, da un albero un po’ più nascosto del precedente.
La cornacchia si accorse così che, sparse per il prato, c’erano delle penne cadute dalle code dei pavoni e lasciate lì sul prato. Decise, quindi, di aspettare il tramonto per poterle andare a prendere di nascosto.
Non appena riuscì a raccoglierne cinque, volò via e andò a nascondersi in un posto riparato, dove con un po’ di colla le attaccò alla sua coda.

Il mattino dopo andò ad ammirare nelle acque dello stagno la sua nuova coda di pavone, pensando: “Adesso sono anche io bella come i pavoni. Andrò dalle mie compagne cornacchie e le farò morire di invidia!”.
La cornacchia andò quindi dalle sue compagne, che, vedendola, iniziarono veramente a morir d’invidia. Quella coda con le penne di pavone era davvero bellissima.

Pubblicato da Matteo Ravagnati

Nasco il 14 novembre 1994 a Sesto San Giovanni. Dal 2008 suono organo e pianoforte. Nel 2013 mi diplomo in Scienze Sociali. Studio Sociologia all'Università di Milano-Bicocca. Nel 2014 pubblico "Ri-cercando la felicità", nel 2015 "E oggi, come stai?" e "Come un fiore un po' appassito".

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